Mamma,
ieri è stata la tua festa, la NOSTRA festa. Io ancora fatico a pensare che festeggio come mamma nonostante sia ormai il terzo anno.
Anche quest’anno non eri presente, non hai vissuto questa festa con noi ne come mamma ne come nonna.
Il nostro è sempre stato uno splendido rapporto; madre e figlia e amiche, un po’ come nella serie tv (con la sola ENORME differenza che non sei fastidiosa come quella zoccola di Lorelay e che se così fossi stata, molto probabilmente ti avrei abbattuta nel sonno alla prima occasione!). Siamo cresciute insieme, eri davvero giovane quando io sono nata, io alla tua età ancora mi divertivo, la mia prima figlia l’ho avuta all’età in cui tu hai avuto la seconda. Eri una donna straniera in quello che una volta era un piccolo paese, sola, senza amici, con un marito che pensava solo a lavorare. Per diversi anni io sono stata la tua unica amica, la tua unica compagnia. Poi è arrivato l’asilo e finalmente hai iniziato ad entrare nel giro delle mamme.
Un po’ immagino come ti sei sentita perchè io stessa sto vivendo una situazione analoga. La vita nei paesini non è proprio semplice se non ci sei cresciuta perchè sei sempre visto come “forestiero”, figuriamoci se poi sei pure straniero. Anche io come te sto iniziando a conoscere gente grazie al nido e per migliorare le cose, visto che sono pure a casa, aiuto nelle attività, frequento le riunioni, vado agli incontri per le neomamme e sono contenta perchè sto conoscendo tante belle persone.
Ieri sono arrivati i parenti; lo zio e la zia, cugina col marito e i due bimbi e tua cugina. Avrei voluto vedere anche te uscire dal gate ma purtroppo non è stato così. Sei rimasta all’estero, in un paese in cui l’attuale situazione politica è piuttosto turbolenta e mi fa preoccupare.
Ieri mi sono sentita triste, ad ogni domanda dell’Ing. sull’arrivo del parentando rispondevo cattiva e seccata e si è finiti a discutere, come al solito, sulla presenza “imponente” della sua famiglia. Lui sa che che tutto dipende dal fatto che tu non ci sei, che da quando ve ne siete andati qualcosa mi si è spezzato dentro. Razionalmente so che avete fatto la scelta migliore per voi ma non riesco a non sentirmi male. Forse perchè pensavo che avendo appunto vissuto certe cose, non avresti permesso che le vivesse pure tua figlia.
Beh, non è andata come speravo. Sei mancata alla nascita di tua nipote, al suo primo compleanno e pure al secondo. Sei riuscita ad essere presente alla nascita del Ranocchio ma l’unica cosa che avete fatto tu e papà in quel mese è stato mortificarmi e farmi sentire inadeguata (come quando, a 5 ore dal parto, siete arrivati in ospedale e la prima cosa che mi avete fatto notare è stata quanto fossi rimasta “grassa”), a volte davvero, non riesco più a definire cosa provo nei tuoi confronti perchè la rabbia verso il fatto che te ne sei andata si scontra col bene enorme che ti ho sempre voluto e questo mix di sentimenti mi manda in crisi minando tutto ciò che sto costruendo senza il tuo aiuto.
A volte mi piace pensare che tornerete, che finalmente potrò alternare i bambini tra le due coppie di nonni e che sarai tu ad insegnar loro lo spagnolo e a trasferire loro quella curiosità nei confronti del mondo che hai donato pure a me.
So che probabilmente non sarà così ma pensarlo è quasi confortante.
Buona festa della mamma a distanza.